15 luglio 2024
La serata si è tenuta presso il Moncalieri Golf Club in una piacevole atmosfera estiva ed ha avuto per oggetto il tema del Made in Italy nel settore alimentare, con un particolare accento sulla problematica degli alimenti importati provenienti da altri paesi ma camuffati come italiani ed il diritto alla trasparenza in merito a cibi che portiamo sulle nostre tavole. L’argomento è stato illustrato in maniera comprensiva ed approfondita dal Dottor Fabiano Porcu, Direttore ella Coldiretti di Cuneo. Dopo una breve introduzione sulla Coldiretti, in cui sono state illustrate la sua origine, storia, obiettivi e principali servizi, il discorso si è incentrato sulla questione legata alla trasparenza relativamente la provenienza dei prodotti e la loro necessaria etichettatura. Questo tema, da sempre una delle battaglie storiche della Coldiretti, ha visto recentemente la mobilitazione per una raccolta di firme, cominciata ad aprile, per sostenere una proposta di legge europea di iniziativa popolare per estendere l’indicazione dell’origine in etichetta su tutti i prodotti in commercio nell’Unione Europea. L’obiettivo è quello di raggiungere un milione di sottoscrizioni per spingere l’Europa a cambiare verso sul fronte della trasparenza su quanto viene portato in tavola, includendo in questo disegno la politica ed il mondo delle associazioni. L’Associazione porta avanti la sua battaglia per assicurare la massima trasparenza alimentare basandosi su tre capisaldi. Il primo è il principio di reciprocità, secondo cui, tutti i prodotti alimentari importati in Italia devono rispettare le regole di produzione vigenti nel nostro Paese. Il secondo è l’etichettatura, secondo cui tutti i prodotti alimentari dovrebbero riportare in etichetta l’origine, garantendo al consumatore la massima trasparenza, evitando il verificarsi del fenomeno dell’Italian sounding. Il terzo punto è la revisione urgente del Codice Doganale, nello specifico l’abolizione del concetto di “ultima trasformazione sostanziale per gli alimenti”, che di fatto consente di italianizzare alcuni prodotti esteri solo con una minima lavorazione nel nostro Paese.
