Bruxelles 25—28 settembre 2025
Una Bruxelles dal clima già autunnale ha fatto da sfondo a uno degli appuntamenti più vivaci della stagione rotariana: il Summit Fusion 2025 (Europe, Middle East, Africa, Europe), organizzato da Rotary International dal 25 al 28 settembre. Un evento che ha saputo intrecciare esperienze, generazioni e continenti in un dialogo autentico, restituendo ai partecipanti la sensazione di essere parte di qualcosa di globale e in continua evoluzione, che si alimenta dal confronto con il mondo esterno.
Bruxelles, cuore pulsante dell’Europa, è stato il luogo in cui il Rotary ha espresso e affinato pensiero, sentimento, azione e visione. La capitale belga non è semplicemente una cornice geografica, ma vero snodo di dialogo tra culture, istituzioni e società civile. La sua centralità ha favorito lo scambio di idee e buone pratiche tra i partecipanti, rafforzando il messaggio che il Rotary è uno dei protagonisti del tessuto internazionale.
Oltre alle numerose occasioni di incontro, il Summit ha posto al centro della discussione le principali problematiche d’attualità e le preoccupazioni che attraversano la società di oggi, filtrate attraverso il “codice rotariano”: un approccio che mette al primo posto l’etica, la responsabilità, il servizio disinteressato e la dimensione internazionale (per fare un esempio concreto: in una fase di crisi del multilateralismo, ancor più importante è il multilateralismo fondato su rapporti personali e sulle reti internazionali proprie del Rotary).
Per contro, l’approfondimento dei temi tradizionali come End Polio Now, è stato arricchito da aggiornamenti sullo stato della campagna di vaccinazione e dalla partecipazione di voci esterne, che hanno iniettato rinnovata energia al decennale sforzo rotariano. Proprio per sottolineare l’importanza della vaccinazione nell’eradicazione della polio, è stata utilizzata una potente metafora: vaccinare è stato paragonato a una disciplina olimpica, a rimarcare come impegno, costanza e gioco di squadra siano fondamentali per raggiungere un obiettivo di salute globale.
Tra i volti noti della delegazione italiana, come Giovanna Mastrotisi e (con l’attiva e sempre garbata partecipazione delle consorti) Felice Invernizzi, Vincenzo Carena, Massimo Tosetti, e una platea internazionale che spaziava dall’Egitto alla Lituania, dallo Zambia al Marocco, si è respirata una dimensione cosmopolita. Non sono mancati momenti di incontro con rotariani di tutto il mondo, tra inviti a eventi, esposizioni, illustrazione di progetti e chiacchiere informali al Villaggio dell’Amicizia, dove vecchi amici si sono ritrovati e nuove alleanze hanno preso forma.
Il Summit, battezzato “Fusion” proprio per la volontà di unire e far dialogare culture e professionalità diverse, ha offerto ai soci l’opportunità di partecipare a sessioni di lavoro stimolanti, dibattiti su temi cruciali come lo sviluppo sostenibile (con rappresentati delle Istituzioni europee), l’ambiente, la salute (con studiosi di fama mondiale), la pace e le relazioni internazionali (con il Ministro degli interni belga). Assai profonde le riflessioni sulla pace: cosa può fare il Rotary a fronte delle crisi internazionali? In filigrana è emerso che difficile è contribuire a eliminare guerre in atto, mentre vi sono spazi significativi in cui il nostro impregno può fare la differenza per costruire le condizioni della pace (positiva). Anche il tema dell’IA è stato rappresentato in modo realistico, descrivendo l’impatto sul Rotary, che non può non riflettere sulla necessità di cambiare per cogliere questa sfida. Gli interventi sono stati variegati: dalla riflessione sull’equità e l’inclusione, alle strategie di cooperazione internazionale in un mondo sempre più complesso, fino alle testimonianze di chi rende la sostenibilità accessibile nella vita quotidiana o trasforma la tradizione artigianale in impegno ambientale, senza dimenticare sport e musica (con testimonianza di musicisti, operatori nel mondo dell’imprenditoria, in panel animati da giovani leaders).
Il centro congressi di Bruxelles, con i suoi spazi moderni e accoglienti, ha accolto i soci in un’atmosfera densa di stimoli e possibilità di confronto.
Partecipare a un evento internazionale come questo non significa semplicemente seguire un’agenda di incontri: è un’occasione per allargare i propri orizzonti, per scoprire come il Rotary sia capace di guardare “fuori” – non solo in Europa, ma anche verso l’Africa, il Medio oriente– ma anche di ripensare il proprio ruolo, le proprie prospettive e le proprie modalità di azione.
L’incontro, che si è concluso con l’intervento del Presidente internazionale Francesco Arezzo e con l’illustrazione degli appuntamenti del prossimo anno, ha contribuito a rendere tangibile il valore dell’apertura, della collaborazione e della diversità, pilastri su cui si fonda l’identità rotariana.
Questo resoconto è un invito, rivolto a tutti i soci, a considerare il Rotary anche in questa dimensione internazionale, senza ovviamente trascurare le altre forme di partecipazione e di servizio (più prossime e “vicine”: ma chi si chiude in un cerchio, vi si … specchia soltanto), allo stesso modo essenziali, ma, del pari, non esclusive (e che, comunque, non dovrebbero essere escludenti).
Claudio Paganini – Fabrizio Fracchia
(RC Torino 1958)
Riportiamo di seguito una riflessione che il nostro Governatore (che ringraziamo) ha voluto trasmetterci
“Fusion 2025 ha segnato un momento storico per il Rotary, unendo per la prima volta Europa e Africa in un evento internazionale che ha dato voce a culture, esperienze e prospettive diverse. L’incontro di Bruxelles ha rappresentato molto più di una semplice occasione di confronto: è stato un laboratorio di idee e valori, in cui amicizia, cooperazione e responsabilità hanno trovato espressione concreta. Tra i temi affrontati – dalla sostenibilità alla salute globale, dalla pace alle nuove sfide dell’intelligenza artificiale – è emersa con chiarezza la capacità del Rotary di guardare oltre i confini geografici, costruendo reti personali e professionali al servizio di un futuro migliore. La partecipazione italiana ha contribuito a testimoniare come i nostri valori possano tradursi in azione, rafforzando il messaggio che il Rotary non è solo locale o nazionale, ma parte integrante di un tessuto globale che si rinnova attraverso dialogo, etica e servizio disinteressato.
Orgogliosi di rappresentare l’Italia in questo percorso, che segna l’inizio di una nuova stagione di collaborazione e solidarietà internazionale”.



